
E dopo aver intervistato un po di persone, passiamo ora alla sottoscritta..del suo rapporto con la matematica!!
Fin da quando si nasce si viene a contatto con i numeri. Ovviamente all’inizio in maniera assolutamente inconsapevole e inconscia. Prendiamo per esempio un bimbo che nasce. Vengono registrate le ore in cui viene alla luce, il peso, la lunghezza. Questi sono tutti dati riportati in maniera matematica. A mano a mano che si cresce la matematica prende un significato più concreto nella vita del bambino. Egli infatti è circondato da persone che ripetono numeri. Prendiamo il classico esempio della mamma che conta 1,2,3 coprendosi le mani e poi le scopre facendolo divertire dicendo ad alta voce "BUUUU!!" Dalla Scuola dell’ Infanzia invece, il bambino inizia a familiarizzare con il concetto di numero. Egli sa contare a voce, conta i suoi compagni per i giochi di squadra, conta le macchinine o le bambole che gli vengono sottratte. Solamente nella Scuola Primaria il bambino, grazie all’insegnante, viene messo al corrente di ciò che vuol dire numero, ciò che si può fare con i numeri, riesce a contare in modo decrescente e crescente in modo corretto. Spesso però questo impatto non sempre è cosi piacevole. Ed ecco che entra in campo la sottoscritta. Non avendo frequentato la Scuola dell’ Infanzia, l’approccio con la Primaria è stato abbastanza traumatico. In particolare con la matematica come disciplina da apprendere. Per tutti i cinque gli anni e gli anni successivi è stata la mia spina nel fianco. Non so spiegarmi bene il motivo vero e proprio, probabilmente ce ne erano più di uno. Le sottrazioni, le addizioni e le moltiplicazioni, una volta appresa la procedura, non mi creavano alcuna difficoltà. Non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda le divisioni e soprattutto i problemi. Quello che mi metteva particolarmente in crisi non era tanto capire l’incognita, le parole chiave da mettere in risalto, ma bensì riuscire a ragionarci su per arrivare a quel determinato risultato in modo tale da farlo esatto. Spesso e volentieri, i bambini a questa età piuttosto che ragionare sulla consegna si precipitano sul segno da scegliere, a volte tirandolo a caso. L’insegnante a mio avviso dovrebbe fare leva anche sull’esperienza diretta, far provare concretamente ai bambini ciò che trattano solo in teoria. Per esempio portarli in palestra per far sperimentare loro i raggruppamenti. Un altro suggerimento che può portare a risultati molto produttivi potrebbe essere quello di presentare il problema o la questione in maniera interessante, da cogliere l’attenzione degli alunni. Più una cosa viene presentata in maniera noiosa più l’effetto è controproducente, soprattutto se si ha a che fare con dei bambini. Quindi fino alla quinta elementare problemi e tutti gli annessi e connessi non mi andavano proprio a genio. Grazie all’aiuto di alcune ripetizioni ed un metodo più efficace extra-scolastico sono riuscita a superare le difficoltà. Per quanto concerne, invece, matematica alla scuola media la situazione della sottoscritta diventa ancora più complicata. Proporzioni, problemi, potenze e algebra mi vennero presentate in maniera molto sistematica e confusionaria. E’ proprio vero che quando una materia non viene presentata bene, o comunque non viene amata dalla persona che la deve insegnare il risultato è pessimo, soprattutto per le persone che non spiccano particolarmente in quella materia. Tutto ciò l’ho sperimentato sulla mia pelle, perché quando ho intrapreso la scuola superiore ovvero il Liceo Linguistico la situazione è cambiata radicalmente. La professoressa in questione amava molto la sua materia e riusciva a trasmettere questo suo interesse per la matematica. Per tutti i cinque anni ho dovuto rimpiangere di non aver avuto la possibilità di apprezzare la matematica così come deve essere apprezzata. Adesso che sono in università l’approccio è ancora più differente e soprattutto interessante. Ma la cosa importante che deve sempre rimanere a mente è riuscire a rapportare tutto ciò che concerne la matematica con la realtà circostante, al fine di risolvere sia problemi matematici sia problemi della vita quotidiana. Che ne dite??
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